Stiamo vivendo un momento storico molto difficile, a subirne le conseguenze è soprattutto il nostro sistema nervoso perché, per effetto del Coronavirus, è sotto stress ed in contatto principalmente con due emozioni: paura e rabbia.
Nella storia dell’umanità non è la prima volta che capita un evento simile: tra le più recenti si ricorda l’influenza spagnola nel 1918, l’influenza asiatica nel 1957 e l’influenza di Hong Kong nel 1968 (https://www.youtube.com/watch?v=bI0X9NvRTbg).
In fasi diverse ce l’abbiamo fatta quindi, seguendo le disposizioni delle autorità e non facendoci prendere dal panico, ne usciremo anche stavolta.
Le emozioni di cui parlerò sono primarie e quindi indispensabili.
Questo significa che è impossibile non provarle. Per questo è importante riuscire a gestirle nella maniera corretta in modo tale che non prendano il sopravvento e si trasformino in qualcosa di difficile da gestire e fuori il nostro controllo.
Paura
La paura è un’emozione fondamentale perché ci mette in guardia da qualcosa di pericoloso per la nostra incolumità.
Se non ci fosse non saremmo in grado di proteggerci e di metterci in salvo dai rischi.
Quindi, nel caso del Covid-19, non solo è bene sentire la paura, ma è anche normale. Grazie a questa emozione ci attiviamo senza perdere la lucidità.
Si parla infatti di eustress, ovvero stress positivo (per approfondire l’argomento stress puoi leggere questo articolo). Per esempio, la paura ci permette di seguire le indicazioni delle autorità sanitarie e di non sottovalutare la situazione.
Che succede, però, quando la paura prende il sopravvento?
A questo punto non si parla più di paura (intesa come emozione primaria e positiva), ma di ansia generalizzata che sfocia nel panico.
L’ansia generalizzata è uno stato di allerta continua, la sensazione è come se stesse per succedere qualcosa di terribile ma indefinibile (per saperne di più sull’ansia puoi leggere questo articolo).
Proprio perché è indefinibile, con grande probabilità non accadrà mai. Chi è ansioso ha bisogno continuamente di essere rassicurato, anche se queste rassicurazioni non saranno mai abbastanza.
Comportamenti di rassicurazione potrebbero portare la persona a stare 24 ore attaccata alla televisione per vedere le ultimissime notizie, con la conseguenza di essere ancora più angosciati.
L’ansia generalizzata, se non controllata, porta al panico. Quando la persona è in uno stato di panico il cervello si mette in moto per contrastare il pericolo e ci porterà ad agire con comportamenti poco lucidi e controproducenti.
La paura eccessiva attiva quindi il nostro sistema nervoso centrale e si avranno tre tipi di risposte: attacco, fuga o freezing.
Per esempio, la ‘fuga’ dalla Lombardia è stata la risposta data da un panico generalizzato. Un comportamento sicuramente disorganizzato, irrazionale e controproducente, ma probabilmente determinato da una reazione di sopravvivenza.
Un’altra reazione data dal panico è stata quella di affollare i supermercati per rifornirsi ossessivamente di scorte. Non essendo lucide le persone, accalcate in uno spazio ristretto, hanno rischiato di favorire la diffusione del virus.
La paura inoltre, può prendere la forma dell’ipocondria, ovvero l’eccessiva preoccupazione per il proprio stato di salute, percependo ogni minimo cambiamento delle sensazioni del corpo come sintomo del Coronavirus (per esempio fare attenzione ad ogni minimo colpo di tosse, provarsi il termometro più volte al giorno).
Sintomi dell’ansia
Sintomi cognitivi
- Sentirsi sul filo del rasoio;
- paura di morire;
- paura di non riuscire ad affrontare le situazioni;
- difficoltà di concentrazione;
- sensazioni di testa vuota;
- difficoltà di addormentamento;
- paura di perdere il controllo;
- irritabilità;
- risposte esagerate di allarme.
Sintomi somatici
- Dispnea e sensazioni di soffocamento;
- tremori;
- bocca asciutta;
- dolenzia muscolare;
- palpitazioni;
- vertigini o sensazioni di sbandamento;
- sudorazione;
- mani fredde;
- nausea;
- diarrea;
- vampate di calore;
- brividi;
- disfagia (nodo alla gola).
Rabbia
La rabbia, come la paura, è un’emozione primaria. È un’emozione positiva perché è proprio grazie a questa che reagiamo al senso di ingiustizia e alla sensazione di impotenza (per saperne di più sulla rabbia puoi leggere questo articolo).
La rabbia ha sempre un oggetto esterno come fonte che, se identificato correttamente, ci permette di elaborarla ed abbassare il senso di ingiustizia o di impotenza. Per esempio potrei arrabbiarmi perché non sentirmi rispettata da un amico.
Nel caso del Coronavirus la situazione si complica perché abbiamo a che fare con un ‘nemico invisibile’, quindi non è facile identificare il colpevole.
Così molte persone, per sfuggire alla sensazione di impotenza che questo nemico invisibile potrebbe dare, hanno bisogno di cercare un colpevole per tornare a percepire un livello di controllo su sé stessi: un ‘untore’, un’intenzione malevola.
C’è infatti chi si arrabbia con i ‘cinesi che hanno portato il virus’, chi si arrabbia con il ‘paziente 0’, chi con il vicino di casa che ‘non rispetta le regole ed esce’, chi ricerca compulsivamente informazioni in internet su teorie alternative che indicano un colpevole, e così via.
Quando la rabbia è eccessiva non siamo più lucidi ed in grado di prendere decisioni consapevoli.
Inoltre, a differenza della paura, coinvolge altre persone quindi potrebbe portarci inconsapevolmente a fare del male al prossimo.
Passato però il momento di rabbia che inizialmente ci fa sentire nel giusto, potremmo scoprire di aver fatto un’azione sbagliata, e passare così a sentire la colpa.
Cosa fare per non farci prendere dal panico o dalla rabbia eccessiva
Se la paura si trasforma in ansia incontrollabile dobbiamo cercare il modo di riportare il nostro sistema nervoso autonomo in uno stato di sicurezza.
Ecco qualche piccolo suggerimento:
- Per prima cosa evita di: dormire tutto il giorno, abusare di sostanze, abbuffarti di cibo o serie tv, lavorare in continuazione, isolarti.
- Scegli due momenti al giorno per guardare il notiziario e affidati solamente alle fonti ufficiali. Non passare tutta la giornata guardando programmi che parlano del Covid-19. Molte persone mi hanno riferito di tenere il notiziario di sottofondo mentre fanno altro, ma non va bene neanche così perché le notizie, le voci angosciate delle persone arrivano direttamente nella nostra parte più profonda e si fermano lì, lasciandoci una grande sensazione di angoscia;
- Dedicati a qualcosa che ti piace. Visto che per molti di noi è obbligatorio stare in casa, cerca di impiegare almeno una parte del tuo tempo per coltivare, scoprire o riscoprire qualche tua passione (musica, cucina, lettura, arte, etc..). Impegnarci in qualcosa che ci piace ci permette di lasciare libero il pensiero;
- Fai sport. A seconda di dove vivi, per evitare affollamenti di persone è preferibile non uscire neanche per fare sport. Cerca però di trovare uno spazio in casa e fai esercizi. Ci sono molti tutorial su YouTube o gruppi Facebook che aiutano in questo (ci sono lezioni di yoga, di pilates, di aerobica, etc…). Fare sport ti permetterà di stancare il corpo e, oltre a tenerti in forma, ti aiuterà a dormire meglio nel caso soffrissi di insonnia. Serve anche a sfogare la rabbia ed il senso di impotenza;
- Mangia sano. Approfittane per cucinare piatti sani, evita di bere tanti caffè e limita il consumo di alcool;
- Coltiva i rapporti. Abbiamo la fortuna di avere internet, social network, chat, videochat. Cerca di rimanere in contatto con le persone care;
- Fai esercizi di rilassamento. Quando c’è la sensazione di panico è veramente difficile rilassarsi, perché il nostro sistema nervoso centrale è pronto per le reazioni di attacco, fuga o freezing. Ma è bene trovare uno spazio dove ci sentiamo al sicuro e fare qualche piccolo esercizio di respirazione e rilassamento per calmare mente e corpo. In questa pagina troverai un audio-guida fatta da me, scaricabile gratuitamente;
- Segui una routine. Non stare tutto il giorno in pigiama, datti orari ben definiti per mantenere organizzata la mente;
- Trova le tue risorse. È proprio nei momenti più difficili che vengono fuori le nostre risorse. Anche se al momento ti sembra di non averle, dentro di te e intorno a te ce ne sono molte: coraggio, determinazione, hobbies, animali da compagnia, amici, familiari;
- Diventa le tue nuove abitudini. Una volta che questo periodo sarà passato, cerca di mantenere le sane abitudini che hai coltivato. Prendi questo periodo come occasione per entrare in contatto con te stesso e prenderti cura di te.
- Rivolgiti ad uno psicoterapeuta. Se ti senti sopraffatto e non riesci a mettere in atto questi accorgimenti rivolgiti ad uno psicologo. Se non vuoi cominciare un percorso di terapia ci sono tante associazioni di psicologi che, in questo periodo, stanno dando supporto gratuito alla popolazione.
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