Fobie: cosa sono

Vorrei cominciare questo articolo evidenziando la differenza tra paure e fobie.

La paura è uno stato di allerta naturale, necessario per attivare i meccanismi psicofisiologici di fronte ad una situazione di pericolo. È un’emozione necessaria alla nostra sopravvivenza: la paura ci permette di sentire il pericolo e fare qualcosa per superare la situazione. In sintesi, una paura “sana” ci salva la vita.

Diversa è la fobia: è una paura irrazionale, ostinata ed esagerata per qualcosa che non rappresenta un pericolo reale, con cui gli altri si confrontano senza particolari difficoltà. La persona si rende conto dell’irrazionalità di tale paura, ma, nonostante ciò, non riesce a controllarla e frenarla.

I sintomi fisiologici che accompagnano tale stato sono:

  • tachicardia
  • vertigini
  • disturbi gastrici e urinari
  • nausea
  • senso di soffocamento
  • diarrea
  • rossore
  • tremito
  • sudorazione eccessiva.

Esistono due tipologie di fobie: fobie generalizzate (es: claustrofobia, ovvero la paura degli spazi piccoli) e fobie specifiche, come quelle che riguardano l’ambiente naturale (es: acrofobia, ovvero la paura delle altezze), gli animali (es: ornitofobia, ovvero la paura degli uccelli), le situazioni (es: aviofobia, ovvero la paura di volare), il sangue-iniezioni-ferite (es: emofobia, ovvero la paura del sangue).

Quando siamo di fronte ad una fobia, visto che si sta molto male, l’unica cosa che si desidera è di andare via, di fuggire. Ma la fuga, sebbene riduca sul momento gli effetti della fobia, fa si che pian piano si cominci ad eliminare tutte le situazioni che creano ansia e trasforma il problema in cronico. Ogni evitamento conferma la pericolosità della situazione evitata e prepara l’evitamento successivo. Questo sistema, oltre a generare una sfiducia nelle proprie risorse, va a interferire con la normale routine dell’individuo.

Il disagio diviene così sempre più limitante e la vita può trasformarsi in una prigione. In questa maniera, chi ha la fobia dell’aereo si troverà a rinunciare a molti viaggi; chi ha paura delle siringhe potrà rinunciare a controlli medici importanti; chi ha paura dei piccioni non attraverserà piazze o non potrà godere di un caffè seduto ai tavoli all’aperto e così via.

Come uscire da questo circolo vizioso?

Innanzitutto vorrei informare che la fobia non ha alcun significato simbolico inconscio, come suggerisce qualche psicanalista, e la paura specifica è legata esclusivamente ad esperienze di apprendimento errato involontario. La fobia è uno stato mentale, la proiezione su uno oggetto di per se innocuo. È un tentativo di difesa disfunzionale, che probabilmente è stato funzionale in una qualche circostanza della vita dell’individuo (per combattere ansia, tensioni, stati d’animo particolari, etc..) e che poi si è generalizzato.

Anche se le fobie sono simili, quello che sta dietro alla fobia è diverso da persona a persona, dipende dal bagaglio esperienziale individuale. Così due ragazzi possono aver paura dei fulmini, ma l’associazione che sta alla base di tale fobia è sicuramente diversa. Spesso in una seduta di psicoterapia viene subito fuori l’associazione, permettendo in questa maniera una facile rielaborazione ed un miglioramento veloce. Il suggerimento che posso dare per affrontare una o più fobie è quello di fare una lista delle situazioni che limitano la vita e si vogliono superare e rispondere, per scritto, a queste domande:

  • immagina di trovarti in una data situazione, qual’è la cosa che ti fa più paura?
  • Come poterla superare senza scappare?
  • Quali sono le risorse che ti permettono di affrontarla? Quali i punti deboli?

Successivamente prova ad esporti gradualmente alla fobia, ascoltandoti e valorizzando i risultati ottenuti, anche piccolissimi. Un piccolo risultato è già una grande vittoria.

Il modo migliore per vincere le fobie resta comunque quello di iniziare una terapia, per andare oltre al sintomo e non fermarsi al superamento di una grande paura.

Le fobie più comuni sono:

  • amaxofobia (paura di guidare)
  • aviofobia (paura di volare)
  • aracnofobia (paura dei ragni)
  • ornitofobia (paura degli uccelli)
  • cinofobia (paura dei cani)
  • entomofobia (paura degli insetti)
  • ailurofobia (paura dei gatti)
  • brontofobia (paura dei temporali)
  • acrofobia (paura delle altezze)
  • scotofobia (paura del buio)
  • idrofobia (paura dell’acqua)
  • emofobia (paura del sangue)
  • belonefobia (paura degli aghi)
  • claustrofobia (paura dei luoghi chiusi)
  • ipocondria (paura delle malattie)
  • fobia sociale
  • panofobia (paura di tutto)

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Dott.ssa Pamela Busonero

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1 commento

  1. Febe

    Io ho paura delle giostre chiuse

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