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Il Blocco Psicologico. Come risolvere il problema

da | Giu 26, 2019 | Gestire le emozioni | 30 commenti

In questo articolo parlerò del blocco psicologico. Vedremo insieme come nasce, come si struttura, e come si può risolvere il problema.

Hai mai provato questa sensazione?

✔ Conduci una vita apparentemente normale, ma senti di “non farcela” in un determinato contesto. Ad esempio, potresti avere una vita soddisfacente a lavoro, con gli amici, ma non riuscire a trovare un partner. Oppure potresti avere un partner, ma non riuscire a superare gli esami all’università. E così via.

✔ È come se ti trovassi davanti un muro e non riesci a vedere una reale via d’uscita. Hai provato più volte a scavalcare questa barriera, ma ti senti sempre lì, fermo al punto iniziale.

✔ Ti sei quindi convinto che c’è qualcosa di sbagliato in te (e magari ti è stato detto anche da persone care), ti comincia a salire l’ansia anche in situazioni apparentemente immotivate, comincerai ad evitare quelle esperienze che sai già che potrebbero essere fallimentari.

✔ Vivi da tanto in una situazione di insoddisfazione generale.

✔ Pensi che sei l’unica persona ad avere questo tipo di problema.

✔ Sei talmente convinto della tua “patologia” che non ti viene neanche in mente di chiedere aiuto.

Se hai risposto “si” ad almeno tre di queste affermazioni, molto probabilmente stai vivendo un blocco psicologico.

Quando si finisce dentro a questa trappola abbiamo la reale sensazione di girare a vuoto e non trovare una via di uscita.

L’unica cosa che riusciamo a fare è ripetere sempre gli stessi schemi disfunzionali. Ma, si sa, se un comportamento non ha funzionato in passato, probabilmente non funzionerà nemmeno adesso.

Cosa è un blocco psicologico

 Il blocco psicologico è un vincolo creato inconsapevolmente da noi stessi, che ci impedisce di raggiungere gli obiettivi preposti.

Di solito si struttura in tenera età e viene fuori quando siamo adulti.

A volte quello che blocca è qualche convinzione negativa su noi stessi, che ci limita e ci fa sentire a disagio. Fare “quella cosa”, probabilmente, ci metterebbe ancora più di fronte a queste nostre credenze. Ed ecco che il blocco si alimenta.

La notizia positiva è che non nasciamo con questi blocchi. Quindi, come abbiamo appreso uno schema, potremmo apprenderne altri più funzionali.

Quali sono

Ci sono tantissimi blocchi, di diverse forme e dimensioni. Ne cito i più diffusi.

Blocco dello studente.

Ci sono esami che non riesci a superare. Vai all’università, ma hai la sensazione di nausea e malessere. Ti senti molto agitato al solo pensiero di aprire il libro. Ti costringi a studiare, passi ore davanti al libro senza capire quello che leggi, e rileggendo la stessa frase tante volte. A volte ti auto-punisci: eviti di uscire, di fare attività piacevoli perché non sei riuscito a studiare nulla.

Blocco del perfezionista.

Aspetti sempre che tutto sia perfetto prima di cominciare a fare qualcosa. Più ti impegni a fare le cose perfettamente, più la meta ti sembra lontana. Il risultato è che lasci tutto incompleto.

Blocco dello sportivo.

Ti alleni per mesi, segui una dieta efficace, hai tutti i requisiti per vincere. Ma quando arriva il momento della gara, della competizione, qualcosa ti blocca e non riesci ad andare avanti.

Freno del timido.

Situazioni come parlare in pubblico, metterti in mostra ti imbarazzano a tal punto che, quando ti trovi di fronte a questi contesti, il tuo corpo si paralizza e non ti permette di fare più niente.

Blocco del musicista.

Suonare è la tua più grande passione. Hai dato anima e corpo per quello strumento, hai passato giornate intere chiuso in camera a suonare. Ma adesso qualcosa ti impedisce di andare avanti.

Blocco emotivo.

Sei bloccato nelle emozioni, non riesci ad esprimerti davanti al partner ed a farli capire cosa vorresti. Oppure non riesci ad avvicinarti alle persone che ti piacciono.

Possibili cause del blocco psicologico

Le cause legate ad un blocco psicologico sono infinite, e diverse da persona a persona. Le più comuni sono:

Inesperienza.

Prima di pensare di avere un blocco psicologico, guarda se effettivamente hai le competenze per raggiungere l’obiettivo che ti sei posto oppure no. A volte è proprio la scarsa conoscenza dell’argomento che porta a bloccarci. Per esempio, una persona vorrebbe tenere dei dibattiti in pubblico, ma è frenata perché non conosce a fondo l’argomento proposto.

Bassa autostima.

A volte ciò che ci blocca sono le nostre credenze negative: siamo talmente convinti di sbagliare, che fare quella cosa sarebbe sinonimo di fallimento. Per saperne più su questo argomento clicca qui.

Trauma.

Capita che abbiamo avuto una brutta esperienza in passato. Probabilmente non è la stessa esperienza che ci blocca adesso, ma può darsi che la sensazione provata è simile. Se così fosse, una parte di noi ci starebbe difendendo proprio da quella sensazione sgradevole. Per esempio: in passato posso avere subito una umiliazione a scuola da un professore. Parlare in pubblico oggi mi potrebbe far contattare quella sensazione di umiliazione e fallimento provato allora. Per sapere cos’è un Trauma Psicologico clicca su questo link.

Troppe aspettative.

Sento spesso dire frasi del tipo “finché dipingevo per passione, andava tutto bene. Il problema è arrivato quando mi hanno commissionato dei quadri” oppure “andava tutto bene quando lo sport era una passione. Adesso che ne ho fatto un lavoro, sono peggiorato”. Quando sentiamo troppe aspettative da parte di terzi (o di noi stessi), il rischio è il blocco. Probabilmente per la paura di deludere, o per la paura di essere giudicati e quindi rifiutati.

Idealizzazione.

Mi sono trovata davanti casi in cui la persona si confrontava con modelli esterni o interni inesistenti. Una ragazza che era bloccata all’università si sbloccò nel momento in cui cominciò a frequentare le lezioni, quindi a capire che gli altri studenti erano persone come lei, senza troppe pretese. Prima di ciò, lei pensava che la media era superiore a quello che effettivamente era in grado di fare.

Mappe mentali consolidate.

Per mappe mentali intendo dei modi personali di risolvere un determinato problema. Una mappa mentale potrebbe essere, per esempio, chiedere aiuto appena siamo di fronte ad un problema. Se invece, la nostra mappa mentale è quella di scappare di fronte ad un problema, appena si presenterà qualcosa di difficile questa si attiverà, bloccandoci.

Paura.

Pensa agli animali… quando si fingono morti?? Quando hanno paura di essere attaccati da un predatore. E così facciamo noi. Se sentiamo un forte pericolo (probabilmente la sensazione di pericolo è reale, quindi inconscia, ma il pericolo effettivamente non c’è) ci blocchiamo e non riusciamo ad andare avanti. In questo senso il blocco arriva per difenderci da qualcosa che riteniamo minaccioso. Bisognerà dare un nome a questa minaccia.

Come superare un blocco psicologico

🔴 Comincia a renderti conto che il blocco è reale e che ti sta limitando. Non nasconderti dietro le parole “ma a me non interessa”. Se il blocco esiste è perché ad una parte di te quella cosa interessa molto! Non ammetterlo prolungherebbe soltanto l’attesa. Questo primo passo è difficile e doloroso al tempo stesso. A volte queste credenze si radicano così a fondo che non riusciamo più a distinguere ciò che siamo e ciò che è il nostro condizionamento.

🔴 Rendi cosciente la credenza negativa. Jung affermava “rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino”. Quindi pensa al tuo blocco, ascoltati, e poni l’attenzione sincera su ciò che ti dici di negativo. Se capisci questo, sarà tutto in discesa.

🔴 Rivolgiti ad uno psicoterapeuta. Ricorda che un blocco non va via finché non viene compreso a pieno perché, come altri sintomi, ci sta difendendo da qualcosa. Abbatterlo senza capirne il motivo significherebbe andare nel mondo senza protezione, combattere senza scudo, stare sotto il sole cocente di agosto senza ombrellone.

EMDR: una terapia efficace per superare il blocco psicologico

Grazie alla terapia EMDR avrai la possibilità di entrare più in profondità con quelli che sono i tuoi vissuti e le tue emozioni.

Potrai vedere in faccia il blocco, capire effettivamente cosa ti sta comunicando e qual è il fine secondario.

Insieme andremo ad elaborare tutte le situazioni in cui ti sei sentito bloccato, faremo collegamenti col presente e col tuo passato.

Avendo una visione più consapevole della tua vita vedrai effettivamente quali sono i tuoi limiti e le tue risorse.

Questo (e molto altro) ti permetterà di superare a pieno il tuo blocco e vivere una vita qualitativamente migliore!

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Dott.ssa Pamela Busonero

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30 Commenti

  1. agata

    non riesco a fare piu niente , salve

    Rispondi
    • Pamela Busonero

      Buonasera, se ha voglia di raccontarmi meglio può scrivermi direttamente sulla mail e vediamo come poter fare a risolvere il problema.

      Rispondi
  2. robi

    Buonasera ho trovato l articolo molto interessante,e mi sono rivisto in almeno 4 punti,da 2 anni sono separato,e sono entrato in un tunnel di solitudine che riesco a sbloccare solo con uso di alcune sostanze,nell ultimo mese ho capito il motivo del mio problema ,ma non riesco a chiedere aiuto a nessuno.

    Rispondi
  3. Ivania

    Buongiorno, il mio corpo è come se fosse bloccato, quando qualcuno mi abbraccia istintivamente tendo, se vi riesco, a interporre le braccia tra noi per evitare il contatto. Con il mio ragazzo non riesco ad avere rapporti.
    Da tempo ho un rapporto di amicizia con una donna molto più grande di me, con la quale mi confido. Lei è stata sempre molto affettuosa con me. Recentemente in uno di quei momenti siamo andati oltre, solo carezze e ci siamo ritrovate nude abbracciate. Per la prima volta il mio corpo non si è bloccato. Ho accettato quella situazione, lei mi accarezzava solo.
    Sono cresciuta con una madre anaffettiva e il mio patrigno mi ha abusata dai 6 ai 12 anni. Cosa mi succede, voglio bene al mio ragazzo.Ho paura che continuando così rischio che mi lasci. Grazie per la sua cortese attenzione.

    Rispondi
    • Pamela Busonero

      Buongiorno, probabilmente avrebbe bisogno di lavorare sugli abusi subiti. Forse il suo cervello sente ancora il pericolo e di conseguenza tende a proteggerla.

      Rispondi
  4. Oussama

    Salve io mi trovo con una persona che mi disturba sempre è ho tutte le patologie qui indicate sopra con la conferma ,sono esausto non ce la faccio piu dove vado mi diturba è mi fas fare brutte figure davanti a tutti ed un maleducato e sembra che si sia vendicando….mi servirebbe aiuto perchè non ce la faccio piu ad andare a vanti con le persone che conosco…

    Rispondi
  5. Oussama

    salve il mio caso è che sono disturbato da una persona vera che vive dentro di me ,ho tutte le patologie qua sopra indicate con la conferma,non ce la faccio a fare niente perche oltre che mi ha rovinato la vita mi ha fatto fare delle brutte figure davanti alle persone che conosco….grazie

    Rispondi
    • Pamela Busonero

      Salve sentiamoci in privato per approfondire. Può scrivermi alla mail che trova nel form dei contatti.
      Pamela

      Rispondi
      • Oussama Chaalane

        Li scritto in privato dott.grazie

        Rispondi
  6. Luka Kirsic

    Ciao, sono Luka e ho 19 anni. Penso di non riconoscermi anzi di non conoscermi, se penso a me stesso non le saprei dire come sono caratterialmente ed emotivamente…
    Non so se è un vero e proprio problema, diciamo che vado a periodi ci sono momenti in cui sono felice e altri momenti in cui mi sento solo. Spesso con conoscenti o amici faccio la parte di quello simpatico che nasconde quasi il malessere interiore,non so il motivo per cui io lo faccia ma penso che nessuno riesca a capirmi a pieno. Alla mia età non so ancora cosa voglio di preciso nella vita, è come se aspetto qualcosa non saprei. Non mi apro con le persone, l’unica persona con cui mi sono aperto quasi a pieno è il mio migliore amico che non so se definirlo tale. È una persona molto sicura di sé, a differenza mia, e oltre a lui non ho altre persone con cui mi sia aperto. È difficile per me aprirmi con le persone, forse per la paura del giudizio non saprei. Diciamo che riuscirei ad aprirmi con altre persone, ma allo stesso tempo non saprei cosa dire di preciso, come definire questo mio stato d’animo

    Rispondi
    • Simone

      Sono un ragazzo di 18 anni che mi sento simile a te. Vorrei sapere come è andata e se hai risolto un pò diciamo.

      Rispondi
  7. elisa

    Buongiorno Dottoressa, io le scrivo per il mio compagno, perchè da due anni abbiamo ristrutturato una casa, sono stati lavori stressanti e pesanti, alcuni fatti direttamente da noi, ora che siamo entrati lui si è completamente chiuso, inafettivo, piange, dice che non sa più se mi ama, ha paura di tutto. tanto che questo week end ha deciso di tornare a casa da suo padre ma non ha portato via quasi nulla delle sue cose. Non sa nemmeno lui cosa vuole. Io non riesco a capire questo suo atteggiamento. Parliamo di una persona adulta di 43 anni. Inizio a pensare che abbia avuto un blocco psicologico e che la paura di iniziare una nuova esperienza con me, lasciare il padre in una casa da solo lo abbia completamente bloccato. Mi chiede di non farmi più viva perchè deve capire se gli manco ma vorrei capire se secondo lei in questa situazione è l’atteggiamento giusto che dovrei adottare.Grazie

    Rispondi
    • Pamela Busonero

      Buongiorno, non conoscendo né te, né la vostra storia, mi è impossibile rispondere. Quello che posso dirti è di rispettare questa sua scelta per adesso, e vedere come si evolve. Il nostro cervello ha bisogno di un po’ di tempo per abituarsi al cambiamento, probabilmente adesso lui ti sta chiedendo tempo.

      Rispondi
      • elisa

        la ringrazio per la sua risposta, proverò a dargli tempo e silenzio da parte mia anche se il tutto mi rende profondamente triste e sfiduciosa.

        Rispondi
  8. rosanna

    buongiorno dr.ssa ho mio figlio di 16 anni che ha iniziato un nuovo anno sportivo di basket con una società che lo impegna moltissimo. E’ sempre stato molto bravo, ha tante buone caratteristiche come giocatore e su certe cose è avanti. Però sembra non riuscire a tirare fuori ciò che è in partita e purtroppo l’allenatore vedendolo così diciamo insicuro lo mette in campo sempre meno, quindi trasferte , allenamenti, fatiche che si risolvono in 2/3 minuti di gioco, purtroppo vedo che è sempre più abbattuto e silenzioso e anche con la scuola comincia a fregarsene se non va benissimo quando invece ci ha sempre tenuto andare bene . Come posso aiutarlo mi fa molta tenerezza vederlo così non vorrei vada in tilt. Grazie

    Rispondi
    • Pamela Busonero

      Buongiorno, incoraggi suo figlio senza giudicarlo, trovando insieme le risorse e i suoi lati positivi.

      Rispondi
  9. Floreani Lucia

    Sono disabile dalla nascita solo sul piano fisico. Non tutte le persone che mi vedono e/o mi conoscono mi giudicano in modo negativo ma molti approfittano (con lusinghe e altro) di mettermi in difficoltà con la propria conoscenza (grazie all’elenco di titoli di studio, pagati o ottenuti per il proprio impegno). Se non avessi la difficoltà fisica, (che pesa molto, anche se si ha un’ampia intelligenza), nessuno avrebbe parole negative nei miei confronti. A scuola non sempre eccellevo ma l’ostacolo fisico è sempre stato evidente in certe professioni. Se oltre alla mancata crescita, mancassi anche di intelligenza, sarebbe un piacere per molte persone. Risultato: no al diploma di docente (troppo bassa), no a essere infermiera (troppo bassa, magra e con poco peso), no a tutto e sempre con riferimento al fisico, da parte di persone invidiose, ignoranti e altezzose. Non ho alcun diploma, ne qualifica di diploma e ho provato anche la scuola serale con obbligo di ritiro prima dell’esame finale? Cosa fareste al posto mio? I professori erano allibiti per il mio ritiro……….., sapevano dell’inganno nei miei confronti e speravano tornassi a scuola per finirmi e dirmi (come al solito) che esagero.
    Nemmeno su un marciapiede. Cosa ne pensate?

    Rispondi
    • Pamela Busonero

      Sento che, dietro la rabbia, c’è molta sofferenza nelle tue parole.
      Da quello che scrivi vedo una persona che si scontra con un problema fisico, non indifferente. Capisco che non dev’essere facile…
      Ma penso anche che dietro la disabilità fisica si nasconde una persona con molte risorse, anche se non riesci a vederle.
      Concentrati sulle tue risorse, anziché su ciò che non ti piace in te.
      Accetta i tuoi limiti e vai oltre.
      Non pensare agli altri, la vita è tua e sei libera di viverla come meglio credi.

      Rispondi
  10. Floreani Lucia

    Mi raccomando: solo offese (visto che sono gratuite)

    Rispondi
  11. Sandra

    Buongiorno , mi sento come se avessi perso i pensieri e non riesco a parlare, come se non avessi più idee e non mi ricordassi le cose
    E non ho voglia di vedere le persone perché non so cosa dirgli e di quali argomenti parlare

    Rispondi
  12. Franco Palazzoni

    Gent.dott.ssa io alla guida di un auto non riesco a superare i 40 l’ora mai avuto incidenti . il problema è perche’ non possa spingere l’acceleratore pena la paura di sterzare di lato senza controllo. Ecco che allora sto sempre sotto i 40 con conseguente apprensione per dare strada o preoccupazione pensando di rappresentare per gli altri (in auto) un ostacolo allo scorrimento normale del traffico.Da giovane non c’erano problemi anzi ero piuttosto spinto nella velocita’ poi molti anni fa in autostrada un episodio di stress prolungato per superare una fase di sorpasso in galleria in autostrada tutto si concluse bene ma da allora qualcosa cambio’ avvertendo il bisogno di limitare la velocita’ con sofferenza stress e blocchi che da 80 km/h passarono a 60 poi a 50 e oggi anche a meno di 40. Confido sempre su un’ottima prontezza di riflessi che ho sempre avuta. Ormai sono anziano e mi decidero’ a lasciar perdere l’auto pero’ sarei curioso di sapere se nel mio caso il problema poteva essere risolto. Se ricevero’ un suo riscontro le saro’ grato..cordiali saluti Franco

    Rispondi
    • Pamela Busonero

      Buongiorno Franco, le consiglio di non pensare a cosa sarebbe potuto succedere se…, ma agisca. Ogni problema può essere risolto, quando è il momento. Magari in passato non era pronto per affrontare determinati argomenti e oggi si.

      Rispondi
  13. E

    Salve, sono una studentessa universitaria di 22 anni. Mi sento una fallita sotto tanti punti di vista, con i voti che prendo (al liceo andavo sempre molto bene, ero tra le prime della classe) molto al di sotto di quanto potrei dare, con le amicizie totalmente assenti, problemi alimentari che mi fanno prendere peso e perdere sempre più la fiducia in me stessa… oramai mangio per sentire che sto facendo qualcosa e per autoconsolazione. Alle scuole medie ho sofferto di bullismo perchè ero quella diversa, che non si conformava alle mode del momento e perchè andavo molto bene senza sforzo, creando gelosia negli altri. Il liceo è andato bene fino al quarto anno, poi in quinto ho iniziato a fare fatica a stare al passo (i voti non ne hanno risentito più di tanto, ma il mio atteggiamento era cambiato, non uscivo, non facevo più sport, studiavo solo per passare la verifica, ecc…). Al diploma ho preso meno di quel che mi aspettavo, poi ho fatto una scelta universitaria infelice, nella quale sono stata bloccata per due anni senza concludere nulla, dopodichè ho cambiato scegliendo una facoltà più vicina ad i miei interessi ma, come detto prima, non sono soddisfatta delle mie prestazioni. Ho tagliato i ponti con tutti gli amici del liceo, più o meno inconsciamente, perchè vedo la mia carriera universitaria come un fallimento dietro l’altro, mentre gli altri sono realizzati, e non voglio che cambino giudizio su di me per questo… non capirebbero che tutto ciò è dovuto a problemi psicologici che mi bloccano… passo intere giornate buttata sul letto con il telefono in mano, terrorizzata all’idea di studiare e magari non capire, o uscire e non aver fatto lo studio che dovevo… e mille altre cose… i miei in tutto ciò non aiutano minimamente, pensano che sia pigra e basta, inoltre mi tarpano le ali su molte cose…vorrei vivere da sola ma non ho i soldi per farlo…
    Chiedo scusa per il testo scritto probabilmente molto male… non ho la forza di concentrarmi per scrivere qualcosa di grammaticalmente corretto… 🙁

    Rispondi
    • Pamela Busonero

      Buongiorno, mi fa riflettere l’ultima frase che hai scritto, chiedendomi scusa, quando non trovo un solo errore grammaticale… questo dice già molto. Sembrerebbe che hai tutte le carte in tavola, ma il perfezionismo e i tuoi giudizi negativi non ti permettono di vedere oggettivamente le tue risorse. Cercare la perfezione è un’arma a doppio taglio, perchè non saremo mai perfetti. è bene non accontentarsi e aspirare al massimo, certo, ma il giudicarsi così severamente… a cosa ti serve? Chi ti ha insegnato a giudicarti in questa maniera? Se ti senti bloccata ti consiglierei di non far passare troppo tempo e chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta che sicuramente potrà esserti d’aiuto

      Rispondi
  14. F

    Sono tanti anni che ormai sono innamorato di una persona. In questi anni abbiamo creato un legame molto forte. Da quando la conosco però non riesco a vedere nessun altro in quell’ottica. E si ci ho provato ma il mio sentimento non è ricambiato in quel modo. Nel frattempo questa persona ha avuto diversi parthner e mi sembra come se io fossi del tutti insperto a confronto dato che io invece non ho nessuna esperienza di questo tipo. Non so cosa fare sono in un tunnel

    Rispondi
  15. Federica

    Buongiorno. É possibile essere ricontattata per una consulenza online gratuita riguardo a un blocco emotivo? Grazie

    Rispondi
  16. alide sette

    Buonasera.
    Anche io penso essere caduta in un blocco emotivo.
    Purtroppo sono diversi anni che mi sento insoddisfatta. Ho studiato tanto, sono avvocato, ma una serie di fallimenti mi ha distrutto psicologicamente. Ora mi sento in gabbia, è come se non ho più le mie capacità cognitive; il mio cervello funziona ? il neurologo mi ha detto che sto bene.
    Non vedo un futuro per me: è come se sono caduta in un baratro. Forse il mio problema è che “mi colpevolizzo” per tutto ciò che non va bene.
    Ho fatto una causa per mio padre ed è andata malissimo. Da allora, e già mentre la stavo facendo, ho perso fiducia in me stessa e mi sono sentita responsabile di questa sconfitta. Ora mi sento inadeguata, se penso al diritto civile, penale, non ricordo nulla. Se leggo qualcosa non ricordo quello che leggo. Sono una persona troppo seria, responsabile.
    Non voglio accettare che sbaglio.
    Dopo che mi sono laureata, ero nel pieno delle mie facoltà mentali, è successo qualcosa che mi ha cambiato, in negativo.
    Io ero brava, ho studiato tanto, eppure la mia vita lavorativa è finita.
    Dedico ed ho dedicato, da quando mi sono sposata, il mio tempo ai figli alla casa e a mio marito.
    Avere una famiglia unita al giorno d’oggi non è facile, ci vuole dedizione e sacrificio, ma vorrei tanto un’indipendenza economica sia per me stessa che per dare qualcosa ai miei figli.
    Quando vedo le persone lavorare, tipo la cassiera, gli addetti ai supermercati, mi sento male perché se penso che dovrei farlo io non sarei capace.
    Ho lavorato per un call center, per un breve periodo, ho passato i guai, mal di testa fortissimo, senso di inadeguatezza, ansia forte.
    Non vedo vie d’uscita, se non continuare questa vita abitudinaria…
    Si potrebbe avere una consulenza gratuita.
    GRAZIE.

    Rispondi
  17. Giulio

    Salve potete mettermi in contatto con qualcuno?

    Rispondi
    • Pamela Busonero

      Può scrivere alla mail che trova nel menu in alto a destra

      Rispondi

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