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Perché mi faccio manipolare?

da | Set 15, 2019 | Amore e disturbi di personalità | 4 commenti

Perchè mi faccio manipolare?

In altri articoli ho parlato di cos’è la manipolazione, cosa succede alla vittima manipolata, e chi è il manipolatore.

In questo articolo parlerò della responsabilità che ha chi si sta facendo manipolare.

Perché se è vero che il manipolatore gioca sporco, ottiene ciò che vuole e annulla le sue vittime, è altrettanto vero che tu non sei costretto a stare lì.

È molto difficile venire via, non dico questo.

È solo che per non cadere continuamente nella trappola dei manipolatori è bene capire cosa ti spinge (inconsciamente) a dare a queste persone tutto questo potere.

Manipolare in maniera consapevole o inconsapevole?

A tutti è capitato, almeno una volta nella vita, di essere manipolati ma anche di manipolare.

Dire una frase di troppo per raggiungere i nostri desideri, i nostri bisogni, far fare all’altro qualcosa che non vorrebbe fare allo scopo di ottenere ciò che vogliamo.

A volte sono comportamenti innocui che vanno comunque a rispettare l’altro, a volte sprigionano sensi di colpa molto forti.

Non sempre ce ne rendiamo conto, infatti la manipolazione può essere consapevole o inconsapevole.

Manipolazione inconsapevole

La manipolazione inconsapevole avviene quando alcune persone, senza rendersene conto, spingono altre a compiere alcune azioni.

Pensiamo, per esempio, ad una madre che ha bisogno di farsi aiutare in casa per le pulizie dalla propria figlia adolescente e, invece di dirglielo  direttamente le manda dei messaggi passivo-aggressivi (“se mi volessi veramente bene non lasceresti questa stanza in queste condizioni”, “non mi abbandoneresti così se…” etc..), ad un’amica che ti vuole convincere ad andare da qualche parte, in cui tu faresti anche a meno (“se è vero che sei una buona amica mi ci accompagni”), o ad un partner che vuole delle attenzioni in più (“se mi ami me lo compreresti..”), e così via.

Probabilmente le persone dei vari esempi sono persone che vedono tutto sotto un unico punto di vista personale e non si rendono minimamente conto (o solo in parte) che l’altro potrebbe sentirsi profondamente in colpa se la sua richiesta non venisse soddisfatta.

A loro queste frasi potrebbero risultare addirittura innocue, e non come una sorta di ‘ricatto emotivo’.

Più in generale chi utilizza queste frasi, anche se non è pienamente consapevole, ha bisogno di manipolare per ottenere una posizione di potere nella relazione. Sono frasi che probabilmente avranno sentito a loro volta da familiari e se le portano dietro di generazione in generazione.

Questo sarà capitato alla maggior parte di noi, alcune volte abbiamo subito, altre abbiamo manipolato.

Manipolazione consapevole

Il quadro cambia completamente quando l’altra persona, probabilmente già instabile mentalmente, cerca di esercitare volontariamente il controllo su di te, godendo della situazione spiacevole che ha creato e traendone vantaggi soggettivi.

Per alcune persone manipolare è talmente intrinseco che ormai fa parte della struttura di personalità. Si tratta di persone con tratti narcisistici, antisociali o borderline.

Ciò che contraddistingue il manipolatore consapevole è la convinzione che tutto gli sia dovuto, di meritarsi che gli altri si sacrifichino per lui. Non ringrazia, non prova empatia e soprattutto non pensa come te.

Le vittime sono solitamente persone ingenue, persone che si fidano della bontà del prossimo e non riescono a vedere i tratti cattivi che ci sono in fondo. Tenderanno ad essere ammaliate dai lati positivi e si accorgeranno di essere usate in maniera malsana quando il legame sentimentale sarà già consolidato.

Come difendersi dai manipolatori consapevoli?

Informati sulle tecniche di manipolazione

Questo ti aiuterà a capire con anticipo se ti stai facendo manipolare. Per approfondire questo argomento puoi cliccare su questo link Manipolazione Psicologica: come funziona?

Esprimiti, se ci sono argomenti che disapprovi dillo e spiega come ti senti.

Una delle tecniche manipolative è quella della critica. Il manipolatore critica comportamenti, decisioni, risorse, capacità, pensieri, hobby (e molto altro) della persona.

La vittima pian piano comincerà a crederci e si sentirà insicura, mettendo in gioco se stessa e le sue potenzialità.

In altri casi la vittima diventerà aggressiva, difendendo ciò che la infastidisce.

In entrambi i casi il manipolatore sta raggiungendo il suo scopo. Controbattere il manipolatore con aggressività non fa altro che rafforzare il suo ego, perché sentirà di avere potere su di te.

Esprimi le tue idee ed i tuoi sentimenti in maniera più chiara possibile, in modo tale lui possa capire che non può influenzare il tuo giudizio partendo dalle critiche.

Al manipolatore non interessa intraprendere una discussione costruttiva, ma solo raggiungere i propri obiettivi.

Quindi potresti usare frasi tipo “comprendo il tuo punto di vista, lo rispetto, nonostante ciò non lo condivido perché….” “capisco perfettamente ciò che pensi, tuttavia sappi che io la penso in questa maniera…”.

In questo modo lui non si sentirà attaccato, non andrà nella difensiva e non ti aggredirà, e tu darai valore al dialogo.

Gli esperti di programmazione neurolinguistica (PNL) consigliano di sostituire il “ma…” con: tuttavia, comunque, nonostante. Queste parole risultano meno dure e verranno accettate meglio.

Offrirai un’immagine di te più serena e risulterai meno manipolabile.

Parla in prima persona

Ti accorgerai che il manipolatore spesso parlerà in generale, utilizzando frasi pronte e concetti che non portano da nessuna parte, lasciandosi sempre una via di fuga nel caso si trovasse in difficoltà.

In questo caso è bene quindi personalizzare, chiedere esempi e spostare il discorso in prima persona.

Questo è utile per far prendere al manipolatore la responsabilità di ciò che dice e che giudica.

Assumiti solo le tue responsabilità

I manipolatori giocano spesso sui sensi di colpa della vittima, specialmente se sanno che la loro vittima è una persona buona e si sente spesso in colpa.

Non si assumono mai la responsabilità di ciò che succede, è sempre ‘colpa’ di qualcun altro.

Le relazioni si fanno al 50% e 50%, quindi probabilmente qualcosa che è successo sarà anche colpa tua. Ma non tutto. È bene analizzare la situazione con lucidità, delimitare le tue responsabilità ed i tuoi errori.

Chiunque ha diritto a sbagliare e non per questo deve essere punito e fatto sentire una nullità.

Imparare a delineare le responsabilità, non accollarsi tutti gli sbagli, ti farà crescere a livello profondo e essere meno manipolabile.

E adesso arriviamo al punto… cosa ti spinge a farti manipolare, e quindi a rimanere lì?

Se il manipolatore è un parente o un datore di lavoro la situazione si complica e sarà bene mettere in pratica i punti di cui ho parlato qui sopra, perché non sempre è possibile venire via.

Ma se il manipolatore è un partner, un amico o una persona che ti fa stare male, perché non vieni via?

Il problema è proprio questo.

Spesso non si riesce a venire via.

Soprattutto nei rapporti sentimentali a volte ciò che il manipolatore ci dà (anche una briciola), sul piano della bilancia, è più importante del tutto il male che ci causa.

Quell’abbraccio della sera

Lavoro con molte persone che sono intrappolate in relazioni ‘tossiche’ e spesso passano grandi periodi di tempo aspettando proprio quella ‘briciola’, da cui è difficile ritirarsi.

Io la definisco ‘l’abbraccio della sera’.

Non c’è male che tiene: si subisce tanto, ma quando poi il momento positivo arriva, è un incentivo a rimanere intrappolati in quella relazione e non trovare più la forza di venire via. È come se perderesti ‘troppo’, come se nessuno più sia in grado di farti sentire in quella maniera.

Una tecnica che in linguaggio tecnico viene chiamata breadcrumbing e in inglese significa “spargere briciole di pane”.

Chi subisce breadcrumbing rimane legato a piccoli e discontinui gesti di interesse nei confronti del partner che vede come unici e inimitabili (“quel gesto mi fa sentire amato/a”).

In questa maniera sviluppa desideri ed aspettative vivendo in uno stato di tensione, ansia e speranza che la relazione cambi e si trasformi in qualcosa di positivo.

Purtroppo, nella maggior parte dei casi, questo non succederà mai. Chi è così difficilmente cambia. L’unico modo in cui il manipolatore riesce effettivamente ad amare è proprio così, ad intermittenza.

Decidere di combattere un manipolatore ti porterà quindi in un sentiero fatto di molti ostacoli. A volte significa addirittura rinunciare a tutto quello che hai costruito, ai tuoi sani valori.

Scegli di rispettare te stesso

Amati, sei la persona con cui passerai tutto il resto della tua vita.

Ricordati che nessuno ha il diritto di offenderti, criticarti, svalutarti.

Riprendi quindi la tua vita in mano e lascia andare cattiverie, calunnie e sensi di colpa.

Non lasciare a nessuno in mano la tua felicità, sei TU il padrone.

E non hai bisogno di un’altra persona che ti dia il consenso di esistere, o ti faccia sentire importante.

Tu vali in quanto essere umano.

Quindi, per quanto sia difficile uscirne fuori, sappi che il cerchio si interrompe solamente venendo via. Non c’è altra maniera. Sfidare te stesso non ti farà uscire vincitore.

Lo so.

È difficile.

Prendi tutte le risorse che hai e usale per questo.

E se non ce la fai, chiedi aiuto ad uno psicoterapeuta competente.

Chiedere aiuto non è da persone deboli, perché ti troverai davanti una persona specializzata che ha visto tante persone che hanno il tuo stesso problema, che saprà come aiutarti e come lavorare su te stesso per rafforzarti e permettere di riprendere in mano la tua vita.

EMDR, una terapia efficace per superare situazioni di stallo

Come lavoro con persone sensibili alla manipolazione ed ai manipolatori?

Utilizzo la tecnica EMDR. Per saperne di più puoi cliccare su questo link ‘Cos’è l’EMDR’.

Insieme andremo quindi a lavorare:

  • su tutti gli aspetti del manipolatore che ti tengono intrappolato/a in questa situazione, sia positivi che negativi
  • sulle relazioni passate, se ci sono similitudini con quella attuale
  • se ce ne sarà bisogno faremo collegamenti col tuo passato per vedere se ci sono similitudini/differenze con la famiglia di origine (amiamo come siamo stati amati. Ciò che sentiamo familiare ci lega sia nel bene che nel male)
  • rafforzerò le tue risorse e la tua autostima per non cadere in una situazione simile in futuro

Ricorda che non devi rimanere in questa situazione! Uscire, non farsi manipolare, è possibile.

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Dott.ssa Pamela Busonero

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4 Commenti

  1. ALESSANDRA LATINI

    Indicazioni interessanti. Vorrei approfondire questo argomento e le varie sfaccettature. Grazie

    Rispondi
    • Pamela Busonero

      Ciao Alessandra, ti ringrazio molto. Fammi sapere come potrei esserti utile!

      Rispondi
  2. alessandro

    mi sento come descritto ho vissuto cio che ha descritto, non mi sento solo vittima so che ho sbagliato perdendo la fiducia in parte ma cio non giustificava il mazzo che mi ha sempre fatto , sono in un baratro di insicurezze e meno male che sono forte se no non so, son gia andato da 3 psicologi e non credo si possa mentire a loro anche perche’ io voglio capire e per capire dico sempre i miei errori anche i peggiori, e mi hanno dato la forza di capire e non buttarmi giu anche se e’ dura non buttarsi giu, e’ vero che ci accontentiamo delle briciole ed io non voglio piu, ed incredibilmente gli voglio ancora bene ma non me lo fa dimostrare dice che e’ tutto finto e ci sto rimettendo invece in salute e denaro per i miei sensi di colpa ,ci sto male mi usa ormai, ho due figli con lei ed ho un altro figlio che ormai disprezza e ne parla come se fosse un oggetto, vorrei parlarle se possibile, buona serata.

    Rispondi
    • Pamela Busonero

      Certo, è possibile. Puoi scrivermi in privato all’indirizzo mail che trovi in alto, così fissiamo un appuntamento

      Rispondi

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