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Dipendenza affettiva (love addiction)

da | Ago 21, 2017 | Amore e disturbi di personalità, Aree di Intervento | 3 commenti

Definizione

Il termine “dipendenza affettiva” fu coniato per la prima volta dallo psicanalista Fenichel, il quale parla di persone dipendenti di amore come di cibo o di droga. Secondo lo psicanalista le persone dipendenti non sono capaci di amarsi, quindi si attaccano a partner per cercare maggiore amore, con scarsi o nulli risultati.

La persona dipendente non riesce a prendere decisioni senza avere la conferma dal partner, è sottomessa, ha bisogno che l’altro si prenda sempre cura di lei. Vive nel terrore di essere abbandonata e per non rischiare di essere lasciata si presta a tutto, anche accettare condizioni intollerabili.

Nella maggior parte dei casi questa totale devozione non è ricambiata.

Cowan e Kinder definiscono la dipendenza affettiva una ricerca ossessiva di amore, dove i partner sono legati in maniera ossessiva da due fattori: l’eccessivo coinvolgimento e la deprivazione di sé.

Di solito la relazione è formata da un dipendente affettivo (persona con bassa autostima, convinta di non meritare amore) e da una persona che, per sentirsi sicuro di sé ed accrescere la propria autostima, ha bisogno di esercitare il proprio potere su un individuo più debole. Non a caso molte persone dipendenti finiscono per instaurare un rapporto con un narcisista, un borderline o personalità simili.

Vediamo nel dettaglio quali sono le caratteristiche della persona con una dipendenza affettiva e come fare ad uscirne.

 

11 caratteristiche della persona con dipendenza affettiva

  1. Difficoltà a riconoscere i propri bisogni. La persona dipendente non riesce a prendersi cura di sé e a creare degli spazi per sé stessa. Di solito ha la tendenza a mettere il partner in primo piano, confondendo i suoi bisogni con i propri. Tutto questo per elemosinare un po’ di felicità dalla persona che si ama. Questo atteggiamento è molto frustrante perché arriverà un giorno dove il soggetto dipendente si renderà conto di aver sprecato anni preziosi della propria vita, anni che non tornano più indietro.
  2. Tendenza ad isolarsi. L’unica cosa che conta è la persona amata. Il dipendente, gradualmente si isolerà dal mondo esterno: hobby, passioni, interessi, amici verranno molto trascurati, se non addirittura abbandonati. La propria identità verrà annullata.
  3. Pensa che può essere felice solamente con una persona accanto. La vita gira in funzione del partner, che è l’unico che ha le chiavi della felicità. Pian piano la persona dipendente si dimenticherà di sé stesso, sentendosi “viva” solo in presenza dell’altro.
  4. È convinto di non valere niente se il partner non lo ama. La persona che soffre di dipendenza affettiva ha bisogno di essere amata per valorizzare se stesso. “Se lui/lei non mi ama io non valgo niente”, questa è la frase più ricorrente che sento dire.
  5. Sta male lontano dal partner. La priorità è sempre e comunque del partner: lontano da lui il dipendente si sente a disagio ed incompleto. C’è la tendenza a vivere un rapporto simbiotico.
  6. Difficoltà a dire di no. La persona con dipendenza affettiva non dirà mai di no, per paura di essere abbandonata. Ha paura a contraddire il partner, per questo avrà grande difficoltà a difendere ed esprimere quello che sente e ciò di cui ha bisogno.
  7. Continua sensazione di essere inadeguato e paura dell’abbandono. La persona dipendente ha la convinzione di essere inadeguata, di conseguenza soffre moltissimo per un “probabile” abbandono. Questo porta ad ansia, gelosia, tendenza a sottomettersi ed a tenere il partner sotto controllo.
  8. Controllo ossessivo. Proprio per questa insicurezza la persona con dipendenza affettiva tenderà ad inseguire il partner nelle più svariate modalità: telefonate, social network, chat, e maniere più creative.
  9. Paura del cambiamento. Il soggetto dipendente pensa che occupandosi sempre del partner senza cambiare mai porti ad una relazione più stabile e duratura. Esso ha l’idea che i cambiamenti possono portare stravolgimento nella coppia con conseguente abbandono.
  10. La persona amata è irraggiungibile per il dipendente affettivo (caratteristica NON necessaria). In questo caso la dipendenza affettiva si fonda sul rifiuto: paradossalmente, se non ci fosse rifiuto, l’amore non durerebbe.
  11. Tendenza ad usare frasi per far capire al partner quanto lo si ama. Di solito il dipendente affettivo usa espressioni tipo: “non posso vivere sena di te”, “ho bisogno di te”,”senza di te non valgo niente”, “accanto a te sono una persona migliore”.

 

Cosa porta l’individuo a sviluppare una dipendenza affettiva?

Amiamo come siamo stati amati.

Di solito la causa della dipendenza affettiva va ricercata nell’infanzia, nello stile di attaccamento sviluppato con la famiglia di origine.

Ci sono famiglie, per esempio, che non riconoscono i bisogni emotivi del proprio bambino. Bisogno di amore e di affetto vengono trascurati, di conseguenza il bambino crescerà con l’idea di non valere niente o essere sbagliato (per approfondire leggi l’articolo “neglect, una forma di trascuratezza emotiva”).

Altre cause potrebbero essere da ricercarsi in:

  • famiglie violente,
  • presenza di litigi duraturi,
  • periodi di lunghi silenzi tra i genitori,
  • abuso di alcool o droghe,
  • genitori in competizione coi figli,
  • estrema severità,
  • etc…

Le famiglie possono avere problemi diversi, ma in tutti i casi l’effetto sui figli è lo stesso: bambini che non riusciranno a valorizzare i loro sentimenti, sminuiti nella loro individualità ed incapaci di mettersi in relazione con gli altri. Di conseguenza, l’adulto che ne verrà fuori sarà insicuro, non meritevole d’amore, inadeguato. Avrà bisogno di una figura accanto più forte per mettere in risalto le proprie qualità, facendosi schiacciare, sacrificandosi e mettendo la propria vita in mano della persona “amata”.

 

Le quattro forme di dipendenza affettiva

 Nei prossimi capitoli spiegherò quali sono le forme di dipendenza affettiva ed in particolare:

  1. La passivo-dipendente (“Ti amo perchè ho bisogno di te”)
  2. La co-dipendente (La ‘famosa’ sindrome da crocerossina, “Grazie al mio amore guarirai”)
  3. La aggressivo-dipendente (“Ti odio perchè mi somigli”)
  4. La contro-dipendente (“Non ti amo e non ho bisogno di te”)

 

Come uscire dalla dipendenza affettiva

  • Apri gli occhi sulla realtà. Comincia ad ascoltare il parere di parenti e amici. Quegli stessi amici che magari, in passato, pensavi che ti descrivevano i fatti solamente per invidia. Cerca di analizzare la tua storia in modo lucido con dei punti di vista esterni e più oggettivi dei tuoi.
  • Sappi che tu vali a prescindere dalla persona che hai davanti. Spesso la dipendenza affettiva è legata al problema dell’autostima. L’accettazione sociale è un aspetto importante, ma non fondamentale. Per ritrovare un po’ di autostima cerca di ricordare qualche momento dove sei stato bene con te stesso e ti sei sentito sicuro e fiducioso. Questo servirà per ri-attivare emozioni e sentimenti che pensavi perduti, ma che da qualche parte sono ancora dentro di te.
  • Cambia la percezione che hai di te stesso. Non sei una persona fragile, insicura ed incapace di stare sola, come non lo è nessuno. Riprendi possesso delle tue risorse e mettiti al centro della tua vita.
  • Dedicati a qualche attività. Se in passato avevi qualche hobby cerca di recuperarlo, altrimenti cerca qualcosa di nuovo che sia gratificante solamente per te stesso. Sperimenterai che, per stare bene, non è necessario appoggiarsi ad un altra persona: si può stare bene anche da soli!
  • Impara a valorizzare i tuoi sentimenti. Quello che provi è molto importante, perché è TUO. Non minimizzare i tuoi sentimenti, le tue emozioni, i tuoi desideri. Se vuoi una cosa, cerca di ottenerla!
  • Considera la tua salute ed il tuo benessere al primo posto. Prenditi cura di te stesso, a prescindere di chi c’è al tuo fianco.
  • Se hai bisogno, chiedi aiuto ad uno psicoterapeuta. Non sempre è facile uscire dalla dipendenza affettiva. A volte ci sono delle dinamiche difficili da sciogliere da soli. La terapia può essere utile a capire e risolvere i meccanismi che portano l’individuo a dipendere da qualcuno.

Vorrei concludere questo articolo con un mantra proveniente dalla Terapia della Gestalt:

“Io sono io. Tu sei tu.
Io non sono al mondo per soddisfare le tue aspettative.
Tu non sei al mondo per soddisfare le mie aspettative. 
Io faccio la mia cosa. Tu fai la tua cosa. 
Se ci incontreremo sarà bellissimo; 
altrimenti non ci sarà stato niente da fare.”

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Dott.ssa Pamela Busonero, Psicologa e Psicoterapeuta Firenze

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Dott.ssa Pamela Busonero

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3 Commenti

  1. Suyen Tommasi

    Questi articoli sono ben fatti, molto chiari e concreti, aiutano tantissimo a prendere consapevolezza di quale sia il proprio stato e quindi ad osservarsi dal punto di vista psicologico, conoscersi un po’ di più e capire quelle che a volte sono problematiche che pensiamo “senza soluzione” anche perché ignoriamo completamente da dove arrivino..
    la ringrazio.

    Rispondi
    • librichegirano

      Grazie a lei per il feedback. Per me è molto importante sapere di essere di aiuto!

      Rispondi
  2. Bravissima . Ha descritto perfettamente La vittima e Il carnefice. Peçcato che è lontana dall’Abruzzo.

    Rispondi

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